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Channel: Libri Blog » Irène Némirovsky
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Due

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Adelphi aiuta la riscoperta di una scrittrice che, se non dimenticata, è stata troppo spesso relegata agli scaffali più alti delle librerie:  Irène Némirovsky, ucraina, ebrea, ma francofona naturale grazie alla balia che sostituì nella mente e nel cuore una madre lontana (spesso si è più lontani stando nella stanza accanto che in un’altra città). Irène Némirovsky frequentò l’alta società parigina, i salotti intellettuali, ma l’ottima posizione sociale e le buone conoscenze non bastarono a salvarla dalle persecuzioni naziste. Morì ad Auschwitz nel 1942. La sua scrittura, posata e leggera, sa adagiarsi su storie che sanno esplorare con delicatezza anche gli ambiti più nascosti dell’animo femminile e dei sentimenti umani. Il più noto è senz’altro Jezabel, ma Due è una lettura che si adegua in modo impressionante alla nostra contemporaneità. In un mondo in cui le coppie scoppiano con la velocità dei petardi e si ricompongono con la naturalezza con cui si uniscono gli atomi, è interessante confrontarsi con il tema principale che fa da sfondo a tutto il libro: la natura dell’amore e il suo rapporto con la volontà nella più antica delle istituzioni umane, ovvero, il celebrato e vituperato matrimonio.

E’ una dolce sera di primavera, la Prima Guerra Mondiale è finita da poco e chi ha avuto la fortuna di tornare è ansioso di celebrare la vita, di ubriacarsi di sensi e d’amore, senza pensare al domani (che il lettore purtroppo già conosce come foriero di nuovi drammi). Eppure, da subito, la dolcezza del presente non può che portare alla mente la preoccupazione del domani. L’eterno dilemma dell’uomo: come fare a non perdere ciò che più si ama? Per i più pessimisti, è una battaglia persa in partenza. Per i più ottimisti (per alcuni, illusi) il matrimonio è un tentativo di fermare l’amore in un momento perfetto, da cui non possa fuggire mai più (proprio per questo scappa, commenteranno alcuni). La realtà, tuttavia, non è mai né idilliaca né catastrofica, e insegna che i matrimoni più riusciti sono quelli che accettano il mutare del sentimento dalla passione folle dei primi tempi a un rassicurante calore che illumina e scalda l’esistenza senza bruciarla.

Si chiedono i personaggi: “Come avveniva, nell’unione coniugale, il passaggio dall’amore all’amicizia? Quando si cessava di tormentarsi l’un l’altro per volersi finalmente bene?”. L’autrice prova a tracciare un ritratto dell’amore nella sua umana evoluzione, dallo stadio di supernova a quello di camino acceso, accompagnando per mano i protagonisti attraverso varie vicissitudini che li porteranno a provare forza, sicurezza, nostalgia per la gioventù, tentazioni di adulterio e nuove consapevolezze interiori. Una crescita spirituale attraverso l’amore.


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